"Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi."
Estratto dall'omelia di Benedetto XVI in occasione dell'inizio del suo pontificato.
Piazza San Pietro, domenica, 24 aprile 2005.
Link alle parti precedenti di questo articolo:
- Seconda parte
- Terza parte
- Quarta parte
L'immagine di apertura è un dipinto che si trova nel battistero di Padova, eretto nel XII secolo, ed interamente affrescato da Giusto de Menabuoi.
Gli affreschi ivi presenti sono del 1375 e rappresentano l'Antico ed il Nuovo Testamento con particolare attenzione all'Apocalisse.
Nell'abside troviamo infatti una rappresentazione pittorica completa dell'Apocalisse, rappresentazione che segue fin nei particolari ciò che viene descritto nel testo, tranne uno strano dettaglio.
La bestia che "sale dal mare" con sette teste, una delle quali viene colpita a morte, è rappresentata con una mitra papale in ciascuna testa.
Considerando che l'affresco è stato realizzato in una chiesa, è qualcosa di decisamente particolare.
Inoltre è interessante notare che i copricapi sono chiaramente delle mitre papali, non delle tiare. Le tiare papali sono state usate come copricapi, simbolo di sovranità, fino al 1963, con Paolo VI, ultimo papa ad essere incoronato con una tiara. Da allora i successivi pontefici hanno usato la mitra papale.
Inoltre, proprio con Benedetto XVI, nel 2005, le tiare sono sparite anche dai personali stemmi papali. Si può notare, infatti, che, fino a Giovanni Paolo II, lo stemma pontificio ha come elemento centrale una tiara papale, mentre da Benedetto XVI in poi abbiamo la mitra papale, la stessa che appare nel dipinto di Giusto di Menabuoi del 1375.
Riporto ora il passo di Apocalisse, capitolo 13, a cui l'affresco si ispira:
"Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande.
Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?".
Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato."
Altro particolare decisamente interessante nel dipinto e non presente nel testo di Apocalisse è che le ultime tre teste della bestia hanno la doppia mitra papale, che possiamo interpretare come la presenza di due papi, senza sembrare eccessivamente fantasiosi.
Cosa voleva comunicarci il pittore?
Ricordate Apocalisse 17? Abbiamo visto la sequenza dei sette re, o sette papi, nella parte precedente di questo articolo.
Osservando le sette teste come una sequenza di papi, potremmo supporre che nei tempi finali della Chiesa avremmo la compresenza di due figure papali fino "al taglio della testa", ovvero alla sua distruzione nel tempo della tribolazione?
Nel precedente capitolo abbiamo visto che il quinto re era proprio Benedetto XVI: interessante allora osservare come proprio a partire dalla quinta testa del dipinto le mitre papali inizino ad essere doppie.
Proseguendo nella nostra speculazione, se la quinta testa fosse l'attuale compresenza di Benedetto XVI e papa Francesco, a cosa fanno riferimento le successive due coppie, l'ultima delle quali cade ferita a morte?
Viste le numerose indicazioni relative ad uno scisma nella Chiesa da parte delle profezie, è normale pensare che la coppia successiva rappresenti proprio una continuità in questi termini.
Abbiamo visto nelle interpretazioni fin qui esposte, la presenza di un successore di papa Francesco ed un papa scismatico, che potrebbero essere rappresentati dalla sequenza di mitre successiva, ma oltre questo non è più possibile speculare.
Riguardo Benedetto XVI, ci sono interpretazioni confuse sul fatto che sopravviva al suo successore, papa Francesco. Nelle profezie di "papa Giovanni XXIII" il veggente lo vede camminare per le strade di Roma in "giorni di sangue", immagine di un evento forse non ancora verificatosi e quindi di un futuro a venire, ma al contempo, nei versi successivi, è ambiguo nel descrivere quale dei due pontefici preghi sulla tomba dell'altro.
La profezia che segue venne redatta dal Venerabile P. Fr. Bartolomeo da Saluzzo, morto nel convento di S. Francesco a Ripa, in Roma, l'anno 1605.
Fu tratta da un codice che era conservato nel monastero di S. Chiara in Urbino, e prelevata da papa Pio Vl nell'anno 1793, e dal medesimo letta e riposta in una custodia d'argento.
(Fonte: "La guerra europea e le profezie", Giuseppe Ciuffa, edizione 1915)
"La gran mitra e la gran chiave,
Senza spada e senza bracci
Morirai o papa B
Lo vedrai chiaro e distinto,
Che non ho detto menzogna,
Guardati Milan, Roma e Bologna,
Che verrà la Guascogna,
Puzzolente carogna.
Contrastar non bisogna,
Già scritto n’è il decreto,
Che non più ritornerà in dreto."
Dopo il 1605 vi sono stati cinque papi la cui iniziale incomincia con "B": Benedetto XIII, nel 1724; Benedetto XIV, nel 1740 ; Benedetto XV, nel 1914 ed il nostro Benedetto XVI, nel 2005.
Si parla anche della Guascogna, territorio del sud-ovest francese durante il Medioevo. Indica probabilmente la Francia, da cui verrà la "puzzolente carogna". Vedremo nel prosieguo di questa profezia una chiara indicazione al papa scismatico, che nelle argomentazioni viste nelle parti precedenti potrebbe essere un francese.
La profezia prosegue descrivendo una guerra che riguarda l'Italia in un lungo passo che, per amore di sintesi, non riporterò. Vengono citate diverse città italiane e poi si dice:
"[...] Verrà il Turco Moro,
Muggendo come toro,
Facendo una grande strage
Col ferro e colla brage.
« Oh infelice! non pensi?
Contro te risuoneranno
Le trombe ed i tamburi."
Durante questa invasione, avrà un ruolo un esercito descritto come "il Turco Moro", ovvero un esercito di matrice araba, ma potrebbe anche indicare di matrice islamica.
"Ammazza, ammazza, ammazza
Questa mala razza;
Misero quel che ora gode e sguazza!
O tu che porti in testa una gran piazza.
Sopra di te si griderà:
Ammazza, ammazza,
E in ogni canto e piazza
S’udrà il gran pianto."
"O tu che porti in testa una gran piazza" è un probabile riferimento a Piazza San Pietro e quindi al papa. Si parla ancora di un papa che soccombe all'attacco e viene ucciso.
Immagine che ricorda quella del terzo segreto di Fatima.
Il riferimento a "papa B" ad inizio profezia, potrebbe essere un'indicazione del papa che morirà durante l'invasione? Solo ipotesi.
Impossibile a questo punto non ricordare le profezie di Anguera sulla distruzione di Roma e del Vaticano da parte degli "uomini dalla grande barba".
2.553 - 24/07/2005
Gli uomini del terrore raggiungeranno il Vaticano. La piazza sarà piena di cadaveri. L’umanità vedrà l’azione malefica degli uomini dalla grande barba. Il Colosseo crollerà.
2.575 - 13/09/2005
Gli uomini dalla grande barba agiranno in una grande città. In laboratorio è stata preparata l’arma della grande distruzione. Tornate in fretta. Ciò che dovete fare non
rimandatelo a domani.
2.863 - 14/07/2007
Gli uomini dalla grande barba preparano una terribile azione contro il palazzo del re. Aprite i vostri cuori alla chiamata del Signore. Non spaventatevi davanti alle vostre difficoltà.
2.919 - 20/11/2007
Gli uomini dalla grande barba preparano un grande attacco contro il popolo di Dio.
2.968 - 11/03/2008
Gli uomini dalla grande barba agiranno contro i cristiani. Le pareti del palazzo saranno macchiate di sangue.
Ricordo anche che, sempre la Madonna di Anguera, spiega come questo esercito islamico si sposerà con i russi, cosa che coincide perfettamente con tutte le profezie sul terzo conflitto mondiale le cui visioni riguardano i russi che marciano in Europa.
2.778 - 26/12/2006
Da San Pietroburgo uscirà una spina che ferirà i miei poveri figli. L’albero del male è nato lì e i suoi rami si diffondono nel mondo. Il suo veleno è mortale,
2.780 - 01.01.2007
La Russia inciamperà e l’uomo orgoglioso agirà con la forza datagli dal demonio.
2.908 - 27/10/2007
L’unione degli uomini dalla grande barba con quelli di colore rosso causerà grande dolore all’umanità.
"Colore rosso": probabile riferimento ai russi, viste le profezie precedenti, oltre che tutte quelle di altre fonti. Riguardo agli uomini dalla grande barba, è possibile che nella coalizione orientale sarà presente l'Iran ed altri eserciti legati all'estremismo islamico.
Lo stesso Alois Irlmaier parla dei Russi e della mezza luna, l'Islam.
Ma torniamo alla profezia di cui ci stavamo occupando.
Segue ancora la descrizione di una dominazione da parte di un esercito, come nemesi divina per l'empietà ormai tracimante della nostra nazione.
"Ma tu, Italia mia,
E guerra e carestia
Sopra di te s’invia.
In quelli orrendi giorni
S’udiran voci, tamburi e corni;
Pazza se non ritorni
Al tuo buon Gesù.
Sopra di te l’arco è già teso e scocca,
Verrà la gran percossa
Tra le midolle ed ossa,
E tu non avrai possa.
Ma ditemi, città ricche e ornate,
Firenze bella e Napoli gentile,
Ch’ognun di voi diventato è un porcile,
Con l’empia, sporca Roma,
Tutte tre sarete dome
E porterete una gran soma.
Così, Roma, per le tue campagne,
Così, Firenze, per le tue contrade,
Diran gridando con trombe e tamburi;
I Genovesi ancor non son sicuri,
Nè lor varran le torri e i forti muri.
Gesù, Gesù, so che voi volete
Al buon viver ognuno ricondurre.
Ah! monache, preti e frati,
Se viver non cangiate,
Ancor voi sarete rovinati."
Compare ora la descrizione di quello che, nella tradizione cattolica, viene chiamato "il rapimento", ovvero l'assunzione in cielo delle anime pie, al fine di preservarle dalle tribolazioni dei tempi finali.
"Chi porterà una gran croce
Ma con pietosa voce
Chiamerà il buon Gesù,
Costui morendo andranno in su,
Senza morir mai più.
Ma dimmi tu, o tu
Che negherai Gesù,
Che precipiterai:
Misero, che farai?
Ohimè quanti dannati!
Veggo monache, preti e frati ;
E voi prelati, che badate, che fate?"
Segue la descrizione di una nuova stirpe santa. E' un vaticinio che si ripete in quasi ogni profezia sugli ultimi tempi.
"Ma ecco che viene una bella compagnia,
Che ben venuta sia
Nel nome di Gesù, Croce e Maria.
Oh quando sia quel tempo felice!
Oh che bella radice!
Oh che sarà tanta
Gente martirizzata!
Quando sarà spianata
O che sarà distrutta
Quasi l’Italia tutta"
Ancora una volta si parla della Chiesa d'Oriente, come seme della fede rinnovata dell'età dell'oro.
"O che sarà ridotta
La Chiesa in Oriente,
Oh fortunata gente
Che la vedrete piantata e rinnovata!
Già come prima è bella
E tu lucente stella
Che darai inizio
A sì bell’edifizio
Oh come premiata!
O felice sorte!
Sarai glorificata
Ancor dopo la morte. [...]"
Ricordiamo Alois Irlmaier, nella parte finale della sua visione:
"... e anche in Italia sta andando selvaggiamente.
Uccidono molta gente là e il Papa fugge, ma molti ecclesiastici saranno uccisi, molte chiese crolleranno.
In Russia scoppia una rivoluzione e una guerra civile. I cadaveri sono tanti che loro non possono più rimuoverli via dalle strade.
La croce viene onorata in modo diverso. La gente russa crede in Dio in modo diverso.”
Ancora un riferimento al Cristianesimo d'Oriente, come fonte della futura purezza religiosa per l'età dell'oro.
Adesso attenzione perché c'è un riferimento al papa scismatico, che, come abbiamo visto nei versi precedenti di questa profezia e nelle parti precedenti di questo articolo, pare sarà francese.
"[...] Non temer, che gran vigore
Ti darà il tuo Signore
Se tu soffri per suo amore.
Ma non de’ ritrarti indietro
Quando contro di San Pietro
Udrai che il Gallo canta
Contro la fede santa.
E chi sparla alla francese
Guai a chi di voi si rese!"
Segue un consiglio del profeta, al fine di non essere ingannati.
"Deh! fate come il santo
Eleazaro il buon vecchio
Che fu lucente specchio,
E pria volle morire
Che di prender fuga o mentire.
Tu poiché non vuo’ il periglio,
Appigliati al mio consiglio,
Fa ciò che vuole il primo Prelato,
E così non sarai ingannato."
Abbiamo proseguito la nostra "storia profetica" parlando dello scisma, ma non ancora in dettaglio e della distruzione del Vaticano.
Riguardo questo evento abbiamo visto nelle profezie la visione di un papa che fugge, ma anche di un papa che viene ucciso.
Nella visione del terzo segreto di Fatima il papa viene ucciso insieme ai suoi vescovi e cardinali durante, si presume, un attacco a Roma. Medesima fine viene descritta anche in altre profezie, compresa quella che abbiamo adesso esaminato.
Forse l'indicazione dello "specchio", nella visione di Fatima, dei due papi, può essere un indizio del fatto che l'altro riuscirà a fuggire?
Nella prossima parte cercheremo, nel limite del possibile, indicazioni più precise riguardo la tematica dello scisma e dei suoi protagonisti.
Continua nella sesta parte (link)
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PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Prima Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Seconda Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Terza Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Quarta Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Quinta Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Sesta Parte
PROFEZIE SUL PAPATO DEGLI ULTIMI TEMPI - Settima Parte
- Terza parte
- Quarta parte
L'immagine di apertura è un dipinto che si trova nel battistero di Padova, eretto nel XII secolo, ed interamente affrescato da Giusto de Menabuoi.
Gli affreschi ivi presenti sono del 1375 e rappresentano l'Antico ed il Nuovo Testamento con particolare attenzione all'Apocalisse.
Nell'abside troviamo infatti una rappresentazione pittorica completa dell'Apocalisse, rappresentazione che segue fin nei particolari ciò che viene descritto nel testo, tranne uno strano dettaglio.
La bestia che "sale dal mare" con sette teste, una delle quali viene colpita a morte, è rappresentata con una mitra papale in ciascuna testa.
Considerando che l'affresco è stato realizzato in una chiesa, è qualcosa di decisamente particolare.
Inoltre è interessante notare che i copricapi sono chiaramente delle mitre papali, non delle tiare. Le tiare papali sono state usate come copricapi, simbolo di sovranità, fino al 1963, con Paolo VI, ultimo papa ad essere incoronato con una tiara. Da allora i successivi pontefici hanno usato la mitra papale.
Inoltre, proprio con Benedetto XVI, nel 2005, le tiare sono sparite anche dai personali stemmi papali. Si può notare, infatti, che, fino a Giovanni Paolo II, lo stemma pontificio ha come elemento centrale una tiara papale, mentre da Benedetto XVI in poi abbiamo la mitra papale, la stessa che appare nel dipinto di Giusto di Menabuoi del 1375.
Riporto ora il passo di Apocalisse, capitolo 13, a cui l'affresco si ispira:
"Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande.
Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?".
Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato."
Altro particolare decisamente interessante nel dipinto e non presente nel testo di Apocalisse è che le ultime tre teste della bestia hanno la doppia mitra papale, che possiamo interpretare come la presenza di due papi, senza sembrare eccessivamente fantasiosi.
Cosa voleva comunicarci il pittore?
Ricordate Apocalisse 17? Abbiamo visto la sequenza dei sette re, o sette papi, nella parte precedente di questo articolo.
Osservando le sette teste come una sequenza di papi, potremmo supporre che nei tempi finali della Chiesa avremmo la compresenza di due figure papali fino "al taglio della testa", ovvero alla sua distruzione nel tempo della tribolazione?
Nel precedente capitolo abbiamo visto che il quinto re era proprio Benedetto XVI: interessante allora osservare come proprio a partire dalla quinta testa del dipinto le mitre papali inizino ad essere doppie.
Proseguendo nella nostra speculazione, se la quinta testa fosse l'attuale compresenza di Benedetto XVI e papa Francesco, a cosa fanno riferimento le successive due coppie, l'ultima delle quali cade ferita a morte?
Viste le numerose indicazioni relative ad uno scisma nella Chiesa da parte delle profezie, è normale pensare che la coppia successiva rappresenti proprio una continuità in questi termini.
Abbiamo visto nelle interpretazioni fin qui esposte, la presenza di un successore di papa Francesco ed un papa scismatico, che potrebbero essere rappresentati dalla sequenza di mitre successiva, ma oltre questo non è più possibile speculare.
Riguardo Benedetto XVI, ci sono interpretazioni confuse sul fatto che sopravviva al suo successore, papa Francesco. Nelle profezie di "papa Giovanni XXIII" il veggente lo vede camminare per le strade di Roma in "giorni di sangue", immagine di un evento forse non ancora verificatosi e quindi di un futuro a venire, ma al contempo, nei versi successivi, è ambiguo nel descrivere quale dei due pontefici preghi sulla tomba dell'altro.
La profezia che segue venne redatta dal Venerabile P. Fr. Bartolomeo da Saluzzo, morto nel convento di S. Francesco a Ripa, in Roma, l'anno 1605.
Fu tratta da un codice che era conservato nel monastero di S. Chiara in Urbino, e prelevata da papa Pio Vl nell'anno 1793, e dal medesimo letta e riposta in una custodia d'argento.
(Fonte: "La guerra europea e le profezie", Giuseppe Ciuffa, edizione 1915)
"La gran mitra e la gran chiave,
Senza spada e senza bracci
Morirai o papa B
Lo vedrai chiaro e distinto,
Che non ho detto menzogna,
Guardati Milan, Roma e Bologna,
Che verrà la Guascogna,
Puzzolente carogna.
Contrastar non bisogna,
Già scritto n’è il decreto,
Che non più ritornerà in dreto."
Dopo il 1605 vi sono stati cinque papi la cui iniziale incomincia con "B": Benedetto XIII, nel 1724; Benedetto XIV, nel 1740 ; Benedetto XV, nel 1914 ed il nostro Benedetto XVI, nel 2005.
Si parla anche della Guascogna, territorio del sud-ovest francese durante il Medioevo. Indica probabilmente la Francia, da cui verrà la "puzzolente carogna". Vedremo nel prosieguo di questa profezia una chiara indicazione al papa scismatico, che nelle argomentazioni viste nelle parti precedenti potrebbe essere un francese.
La profezia prosegue descrivendo una guerra che riguarda l'Italia in un lungo passo che, per amore di sintesi, non riporterò. Vengono citate diverse città italiane e poi si dice:
"[...] Verrà il Turco Moro,
Muggendo come toro,
Facendo una grande strage
Col ferro e colla brage.
« Oh infelice! non pensi?
Contro te risuoneranno
Le trombe ed i tamburi."
Durante questa invasione, avrà un ruolo un esercito descritto come "il Turco Moro", ovvero un esercito di matrice araba, ma potrebbe anche indicare di matrice islamica.
"Ammazza, ammazza, ammazza
Questa mala razza;
Misero quel che ora gode e sguazza!
O tu che porti in testa una gran piazza.
Sopra di te si griderà:
Ammazza, ammazza,
E in ogni canto e piazza
S’udrà il gran pianto."
"O tu che porti in testa una gran piazza" è un probabile riferimento a Piazza San Pietro e quindi al papa. Si parla ancora di un papa che soccombe all'attacco e viene ucciso.
Immagine che ricorda quella del terzo segreto di Fatima.
Il riferimento a "papa B" ad inizio profezia, potrebbe essere un'indicazione del papa che morirà durante l'invasione? Solo ipotesi.
Impossibile a questo punto non ricordare le profezie di Anguera sulla distruzione di Roma e del Vaticano da parte degli "uomini dalla grande barba".
2.553 - 24/07/2005
Gli uomini del terrore raggiungeranno il Vaticano. La piazza sarà piena di cadaveri. L’umanità vedrà l’azione malefica degli uomini dalla grande barba. Il Colosseo crollerà.
2.575 - 13/09/2005
Gli uomini dalla grande barba agiranno in una grande città. In laboratorio è stata preparata l’arma della grande distruzione. Tornate in fretta. Ciò che dovete fare non
rimandatelo a domani.
2.863 - 14/07/2007
Gli uomini dalla grande barba preparano una terribile azione contro il palazzo del re. Aprite i vostri cuori alla chiamata del Signore. Non spaventatevi davanti alle vostre difficoltà.
2.919 - 20/11/2007
Gli uomini dalla grande barba preparano un grande attacco contro il popolo di Dio.
2.968 - 11/03/2008
Gli uomini dalla grande barba agiranno contro i cristiani. Le pareti del palazzo saranno macchiate di sangue.
Ricordo anche che, sempre la Madonna di Anguera, spiega come questo esercito islamico si sposerà con i russi, cosa che coincide perfettamente con tutte le profezie sul terzo conflitto mondiale le cui visioni riguardano i russi che marciano in Europa.
2.778 - 26/12/2006
Da San Pietroburgo uscirà una spina che ferirà i miei poveri figli. L’albero del male è nato lì e i suoi rami si diffondono nel mondo. Il suo veleno è mortale,
2.780 - 01.01.2007
La Russia inciamperà e l’uomo orgoglioso agirà con la forza datagli dal demonio.
2.908 - 27/10/2007
L’unione degli uomini dalla grande barba con quelli di colore rosso causerà grande dolore all’umanità.
"Colore rosso": probabile riferimento ai russi, viste le profezie precedenti, oltre che tutte quelle di altre fonti. Riguardo agli uomini dalla grande barba, è possibile che nella coalizione orientale sarà presente l'Iran ed altri eserciti legati all'estremismo islamico.
Lo stesso Alois Irlmaier parla dei Russi e della mezza luna, l'Islam.
Ma torniamo alla profezia di cui ci stavamo occupando.
Segue ancora la descrizione di una dominazione da parte di un esercito, come nemesi divina per l'empietà ormai tracimante della nostra nazione.
"Ma tu, Italia mia,
E guerra e carestia
Sopra di te s’invia.
In quelli orrendi giorni
S’udiran voci, tamburi e corni;
Pazza se non ritorni
Al tuo buon Gesù.
Sopra di te l’arco è già teso e scocca,
Verrà la gran percossa
Tra le midolle ed ossa,
E tu non avrai possa.
Ma ditemi, città ricche e ornate,
Firenze bella e Napoli gentile,
Ch’ognun di voi diventato è un porcile,
Con l’empia, sporca Roma,
Tutte tre sarete dome
E porterete una gran soma.
Così, Roma, per le tue campagne,
Così, Firenze, per le tue contrade,
Diran gridando con trombe e tamburi;
I Genovesi ancor non son sicuri,
Nè lor varran le torri e i forti muri.
Gesù, Gesù, so che voi volete
Al buon viver ognuno ricondurre.
Ah! monache, preti e frati,
Se viver non cangiate,
Ancor voi sarete rovinati."
Compare ora la descrizione di quello che, nella tradizione cattolica, viene chiamato "il rapimento", ovvero l'assunzione in cielo delle anime pie, al fine di preservarle dalle tribolazioni dei tempi finali.
"Chi porterà una gran croce
Ma con pietosa voce
Chiamerà il buon Gesù,
Costui morendo andranno in su,
Senza morir mai più.
Ma dimmi tu, o tu
Che negherai Gesù,
Che precipiterai:
Misero, che farai?
Ohimè quanti dannati!
Veggo monache, preti e frati ;
E voi prelati, che badate, che fate?"
Segue la descrizione di una nuova stirpe santa. E' un vaticinio che si ripete in quasi ogni profezia sugli ultimi tempi.
"Ma ecco che viene una bella compagnia,
Che ben venuta sia
Nel nome di Gesù, Croce e Maria.
Oh quando sia quel tempo felice!
Oh che bella radice!
Oh che sarà tanta
Gente martirizzata!
Quando sarà spianata
O che sarà distrutta
Quasi l’Italia tutta"
Ancora una volta si parla della Chiesa d'Oriente, come seme della fede rinnovata dell'età dell'oro.
"O che sarà ridotta
La Chiesa in Oriente,
Oh fortunata gente
Che la vedrete piantata e rinnovata!
Già come prima è bella
E tu lucente stella
Che darai inizio
A sì bell’edifizio
Oh come premiata!
O felice sorte!
Sarai glorificata
Ancor dopo la morte. [...]"
Ricordiamo Alois Irlmaier, nella parte finale della sua visione:
"... e anche in Italia sta andando selvaggiamente.
Uccidono molta gente là e il Papa fugge, ma molti ecclesiastici saranno uccisi, molte chiese crolleranno.
In Russia scoppia una rivoluzione e una guerra civile. I cadaveri sono tanti che loro non possono più rimuoverli via dalle strade.
La croce viene onorata in modo diverso. La gente russa crede in Dio in modo diverso.”
Ancora un riferimento al Cristianesimo d'Oriente, come fonte della futura purezza religiosa per l'età dell'oro.
Adesso attenzione perché c'è un riferimento al papa scismatico, che, come abbiamo visto nei versi precedenti di questa profezia e nelle parti precedenti di questo articolo, pare sarà francese.
"[...] Non temer, che gran vigore
Ti darà il tuo Signore
Se tu soffri per suo amore.
Ma non de’ ritrarti indietro
Quando contro di San Pietro
Udrai che il Gallo canta
Contro la fede santa.
E chi sparla alla francese
Guai a chi di voi si rese!"
Segue un consiglio del profeta, al fine di non essere ingannati.
"Deh! fate come il santo
Eleazaro il buon vecchio
Che fu lucente specchio,
E pria volle morire
Che di prender fuga o mentire.
Tu poiché non vuo’ il periglio,
Appigliati al mio consiglio,
Fa ciò che vuole il primo Prelato,
E così non sarai ingannato."
Abbiamo proseguito la nostra "storia profetica" parlando dello scisma, ma non ancora in dettaglio e della distruzione del Vaticano.
Riguardo questo evento abbiamo visto nelle profezie la visione di un papa che fugge, ma anche di un papa che viene ucciso.
Nella visione del terzo segreto di Fatima il papa viene ucciso insieme ai suoi vescovi e cardinali durante, si presume, un attacco a Roma. Medesima fine viene descritta anche in altre profezie, compresa quella che abbiamo adesso esaminato.
Forse l'indicazione dello "specchio", nella visione di Fatima, dei due papi, può essere un indizio del fatto che l'altro riuscirà a fuggire?
Nella prossima parte cercheremo, nel limite del possibile, indicazioni più precise riguardo la tematica dello scisma e dei suoi protagonisti.
Continua nella sesta parte (link)
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